Cimitero della TV

Discussione/lite in trasmissione
Da parecchio tempo ormai non abbiamo più la TV in casa. Devo dire che è stata una delle scelte più felici che potessimo fare e devo dare atto alla mia compagna di aver giustamente insistito per fare questo passo. Ma che succede in casa senza la TV? O meglio, cosa succede quando vedo un televisore? Potrei iniziare questa pagina del blog elencando i motivi per cui tutti dovrebbero privarsi della propria TV, ma, al contrario inizierò con il confessare che appena mi si presenta un’occasione di accenderne una non la perdo al volo. E’ forse una reminiscenza di una dipendenza non completamente digerita. Domenica scorsa siamo andati a cena dalla nonna-bis, che sarebbe mia nonna, la quale, ovviamente è TV-munita, e dopo il consueto pranzo iper-abbondante, e che ha azzerato tutti i miei intenti dietetici in cui mi sono prodigato in questi mesi, mi sono comodamente inserito nel divano e munito di telecomando ho iniziato la battaglia con il tubo catodico (mia nonna chiaramente usufruisce di questa vecchia tecnologia non essendo passata ancora ad uno schermo al plasma o LCD, … ma che differenza fa? E’ una domanda importante, meditateci se state pensando di aggiornare il vostro vecchio televisore che funziona ancora benissimo.) Erano circa le due del pomeriggio, ora in cui su Canale5 inizia buona Domenica. Trascorsi i primi cinque minuti di trasmissione, iniziata subito a livelli molto alti, il telecomando era già diventato uno strumento inutile, perché per l’ora seguente non avrei più manifestato nessun desiderio o intenzione di cambiare canale (girare, avrebbe detto mia nonna, in una bellissima metafora tra il vecchio sfogliare le pagine di un libro e tra cambiare canale di un apparecchio elettronico).
Ho guardato voracemente Buona Domenica per circa un’ora, completamente immerso nei contenuti della trasmissione, e chiudendo letteralmente gli occhi al mondo esterno. Probabilmente non mi sono nemmeno reso conto che intanto, dopo un pranzo che mi aveva già abbondantemente riempito lo stomaco, ho sub-coscientemente bevuto il caffè, mangiato almeno una decina di cioccolatini, una mela sbucciata, noccioline e assaggiato una fetta di pizza che mia nonna mi aveva preparato per la sera, il tutto senza che il mio cervello ragionasse su ciò che stavo ingerendo. Che il motivo dell’obesità dilagante dei ragazzi di oggi sia anche un progressivo rincoglionimento televisivo? Io ricordo molto bene che probabilmente sono ancora il detentore nazionale di ghiaccioli mangiati nel pomeriggio difronte alla TV sul divano dei miei genitori (almeno 2 confezioni di Giacciolone variegato da 8).
Descrizione obbiettiva e acritica della trasmissione: agorà di sedie poste a cerchio, titolo del tema “Siamo incapaci? Giudicate voi” (Le parole esatte non le ricordo ma il senso era questo), conduttrice Paola Perego. Sulla sinistra dello schermo cinque o sei ex-partecipanti del Grande Fratello o altri reality show e sulla destra altrettanti critici, tra i quali, per un’assurda coincidenza, un altro ex-partecipante di uno degli stessi reality, tale Tonon, che, più o meno intelligentemente, deve essere riuscito ad elevare la propria carriera da giudicato a giudicante. Obiettivo: esibizioni degli ex-partecipanti, ad esclusione del Tonon, con intento di dimostrare le proprie virtù di cantante o attore, e seguente critica della parte destra. Risultato: continue liti e insulti tra le parti e il pubblico.

Domanda: a cosa serve tutto questo? Dopo un’ora ho dovuto lasciare l’abitazione di mia nonna per motivi appartenenti alla vita reale, ma, in mancanza di questi avrei sicuramente trascorso il pomeriggio e tutta la serata per vedere, e capire come sarebbe andata avanti, e in macchina, durante il viaggio di ritorno, mi sono posto un sacco di domande.
Nel rispondere alle domande che ci ponevamo in macchina pensavo che mi sarebbe piaciuto porle direttamente ai conduttori di queste trasmissioni. E non è certo difficile immaginare probabili risposte. “Noi facciamo intrattenimento”, “Noi dobbiamo contribuire a fare trascorre lieti pomeriggi agli italiani, alle nonne che sono solo in casa, … alle moltissime pensionate che hanno bisogno di noi” oppure “Se la trasmissione non ti piace non sei obbligato a guardarla” e via così.

Ma le risposte esatte, cari miei autori e direttori, non possono essere queste, o forse lo possono essere per quelle persone che siete riusciti a plagiare che le vostre ore ed ore di presunta diretta, ma non per me, che non ho trascorso abbastanza tempo di fronte a trasmissioni come le vostre. Siete responsabilmente colpevoli e alimentati e solo dalla fame di denaro e potere. Voi cari miei possessori dell’etere italiano avete una responsabilità pesantissima nei confronti dei vostri giovani spettatori, che fate finta di dimenticarvi al momento della firma del contratto, tutti presi a stabilire l’entità del vostro già sicuramente lauto compenso. Perché la verità è che dietro alle vostre trasmissioni e ai vostri reality studiano i migliori uomini di marketing, e i migliori psicologi il cui obiettivo è quello di far attecchire il pubblico alle vostre vergognose trasmissioni, come avete fatto con me che sto cercando di disintossicarmi dalla TV e per un’ora mi avere ri-rapito. Siete una droga e create dipendenza, … e per un tossico che sta cercando di disintossicarsi siete una tentazione. Perché siete progettati e realizzati bene. Nelle vostre trasmissioni ci sono tutti gli ingredienti, per far entrare nel giro tanto la vecchietta quanto il giovane tredicenne. C’è il buonismo e il pietismo, elemento dietro il quale vergognosamente vi barricate quando cercate di fare del bene e di aiutare i bisognosi (vi voglio peraltro ricordare che c’è chi da anni lo fo meglio di voi), e c’è una montagna di sesso. Sesso ovunque.
E allora, che si fa? Perché potrei continuare per ora ad elencare le buone ragioni per cui il sistema televisivo va condannato. Per un minuto di una trasmissione buona esistono giornate intere di spazzatura (e chiaramente la distribuzione del pubblico è tutta a favore di queste ultime. Ma sapete perché? Perché il pubblico del minuto buono ha capito da tempo che questo strumento, la TV, non è più dei giorni nostri e l’ha da tempo rifiutato senza mezzi termini, privandosene come abbiamo fatto noi).
La mia proposta non è certo una novità. Gettiamo le nostre TV. Gettiamole e basta, senza pensarci troppo, tanto ci guadagniamo e basta. Tutti i motivi per cui cercate di convincere voi stessi che è uno strumento che può esser utile sono puramente convinzioni che vi state auto-costruendo. Volete informarvi, vedere un telegiornale o della pubblicità? Internet vi basta. E se non avete voglia di farlo davanti ad uno schermo (anche la TV lo è, quindi non campate scuse) compriamo qualche giornale in più o leggiamolo sempre su internet. E leggiamolo al bar, dove potremmo anche anche confrontarci con qualcuno che come voi magari ha fatto la stessa scelta. Cos’ forse al bar non si parlerà soloamente del Milan o dell’Inter.
Dal canto mio posso dirvi che da quando non ho la TV sto meglio, e ho una valanga di tempo in più. Faccio un sacco di case: leggo, gioco, costruisco i miei aerei, imparo, esco, cammino, dimagrisco, e spendo meno in ghiaccioli. La sera piace anche a voi guardare i film? Innanzitutto quelli che trasmettono in Tv sono sempre i soliti, e se volete SKY dovete abbonarvi. Avete mai fatto il conto di quanto si spende per Sky e una TV nuova e il canone RAI? Provate e considerare quante volte potreste andate al cinema o quanti DVD potreste comprate con gli stessi soldi. Noi ci siamo attrezzati con un bel videoproiettore, che costa quasi o meno di una TV, e ci siamo fatti un piccolo cinema in casa. Possiamo guardare tutte le stupidaggini che vogliamo, ma caspita, siamo noi che lo decidiamo!

Non sapete cosa farne? Vendetela, … anche se… sapete cosa sareste? Sareste come degli spacciatori, o meglio dei venditori di siringhe, perché come gli autori della TV non itelligente di oggi sono dei pusher di ignoranza voi non sareste altro che coloro che forniscono al dipendente siringa e cucchiaio. Serve un atto di coraggio. Non comprarne di nuove anzitutto, e distruggere quelle vecchie.
E allora propongo qui un’iniziativa: Il cimitero delle TV che pubblico momentaneamente su www.edoardozanon.net/cimiterotv e, qualora abbia un riscontro, finanzierò da me stesso su un sito interamente dedicato.

Ciao a tutti
Edoardo