Calore!

G. Monbiot,
Calore!
Longanesi, Milano 2006

Le nostre generazioni sono le più fortunate che siano mai vissute e potrebbero ben diventare le più fortunate di tutti i tempi, poiché apparteniamo a quel breve intervallo storico che separa la costrizione ecologica dalla catastrofe ecologica.

Possiamo anche acquistare il sapone per i piatti ecologico e i pannolini lavabili, ma tutti i risparmi di carbonio che abbiamo fatto vengono cancellati diecimila volte quando mettiamo piede su un aeroplano. I nostri sforzi sono puramente formali.

Il riscaldamento globale causato dall’uomo non può essere controllato  se non convinciamo i nostri governi che devono costringerci a modificare il nostro stile di vita.

Il problema è complicato dal fatto che il collegamento tra causa ed effetto sembra così improbabile. Accendendo le luci, preparando il caffè, portando i figli a scuola, andando in automobile a fare la spesa condanniamo altre persone alla morte. Non abbiamo mai scelto di farlo. Non ci riteniamo assassini. eseguiamo queste azioni senza passione e senza intenzione.

Il petrolio raggiungerà probabilmente un picco della fornitura […] mentre ciò non avverrà per il gas naturale […] anche se la proiezione delle percentuali di crescita storica suggerisce che dei limiti di produzione potrebbero presentarsi intorno alla metà del secolo. (Geological Society di Londra). Il carbone al contrario non è soggetto a restrizioni. L’International Energy Agency (IEA) sostiene che il mondo ha attualmente circa mille miliardi di tonnellate di carbone recuperabile, sufficienti per duecento anni di produzione ai livelli attuali.

Non voglio sostenere che consumando gas salveremo la biosfera, ma semplicemente che un ritorno al carbone accelererà rapidamente la sua distruzione. L’argomento nucleare coinvolge più di qualsiasi altro perché ogni fatto p oggetto di feroci contestazioni. Per quanto possiate leggere, non riuscirete mai a sapere a chi o a cosa credere.

Il prezzo dell’energia nucleare è funzionale alla vostra posizione politica. Se non vi piace è costosa. Se invece vi piace è economica.

Uno studio ampiamente diffuso e dettagliato degli analisti Jan van Leeuwen e Philip Smith stima che se tutta l’elettricità mondiale fosse prodotta da impianti nucleari le riserve di uranio durerebbero 6.8 anni.

L’International Energy Agency calcola che se i pannelli solari fotovoltaici fossero utilizzati per coprire il 50% della superficie dei principali deserti del pianeta, produrrebbero diciotto volte la qualità di energia – ossia 216 volte l’elettricità – oggi utilizzata nel mondo. In altri termini sarebbe sufficiente coprire solo il 0.23% della superficie terrestre per soddisfare la domanda, a condizione che le persone impiegassero l’elettricità unicamente quando il sole splende.

Il primo dei miracoli attesi è la speranza che molte persone ripongono nelle tecnologie non sperimentate. […] Lasciarsi andare a una speranza di questa natura è pericoloso quanto lasciarsi andare alla disperazione.

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